I documenti pubblicati in questa sezione presentano, negli anni, un quadro descrittivo degli studenti stranieri iscritti negli atenei piemontesi: quanti sono, in quali Facoltà sono iscritti, quali caratteristiche hanno in termini di genere ed età, da quali paesi provengono, e di quali interventi beneficiano (borse di studio, posti alloggio). L’analisi, a partire dal 2005, si focalizza anche sugli studenti che partecipano a programmi di mobilità internazionale.
Gli studi presenti in questa sezione hanno per oggetto la borsa di studio Edisu Piemonte. Alcune analisi esaminano il numero di studenti che conserva il diritto alla borsa e i fattori che favoriscono il mantenimento della borsa nel corso degli anni di studio. Altre analisi monitorano il trend delle domande e dei beneficiari di borsa e cercano di individuare le ragioni del loro eventuale aumento o decremento. Infine, alcuni studi mirano a stimare il numero di idonei alla borsa ai fini della programmazione delle risorse finanziarie della Regione nell’anno accademico a venire.
In questa sezione sono raccolte alcune tesi di laurea che hanno avuto per oggetto, sebbene con sfumature diverse, i prestiti universitari a favore degli studenti. Inoltre è presente un documento che analizza e confronta i progetti di prestito attivati dagli Enti regionali per il Diritto allo Studio in Italia.
In questa sezione sono contenuti tutti gli studi inerenti il servizio di ristorazione EDISU. Nello specifico, è stata svolta un'analisi sui costi di gestione in un'ottica comparativa, sono state condotte diverse indagini di customer satisfaction ed è stato monitorato l'andamento dei pasti nelle diverse strutture ricettive; infine, si è indagato sui motivi per cui gli studenti in Piemonte non utilizzano il servizio ristorativo.
Ottobre 2022Questo report costituisce un capitolo del Rapporto Istruzione e formazione professionale. Piemonte 2022, curato annualmente dall'Osservatorio SISFORM - IRES Piemonte, nel quale si analizza il sistema di aiuti previsto in Piemonte sia per gli studenti iscritti nel percorso scolastico che in quello universitario. Per ciascuna politica di sostegno allo studio si illustra in cosa consistono gli interventi, chi può averne accesso, quanti sono i beneficiari e le risorse investite. In particolare, riguardo al diritto allo studio scolastico si analizzano i voucher e le borse IoStudio, mentre sul fronte universitario si prende in esame la borsa di studio, il contributo di mobilità internazionale, il servizio abitativo e quello ristorativo, ove possibile in un'ottica di confronto interregionale.
Novembre 2021 La politica per il diritto allo studio ha la finalità di sostenere gli studenti in condizioni economiche disagiate nel percorso di studi, dalla scuola primaria fino “ai più alti gradi” (art. 34 della Costituzione). In questa Nota breve si dà conto - utilizzando 10 numeri - di come si sostanzia nella pratica. Premesso che il quadro normativo, i soggetti gestori e gli interventi previsti sono differenti a seconda del livello di istruzione, scolastico o universitario, per ciascun tipo di sostegno si indicherà quanti sono gli studenti beneficiari, in una prospettiva temporale e, ove possibile, comparativa rispetto al panorama nazionale.
Giugno 2021Gli studenti iscritti in Piemonte residenti fuori regione, nel trascorso decennio, sono aumentati sensibilmente: nel 2019/20 superano le 40mila unità. Di conseguenza, è aumentata la domanda abitativa ovvero la necessità di posti alloggio da parte degli studenti. La finalità del contributo di ricerca è stimare il fabbisogno abitativo nelle diverse sedi universitarie. Nel capitolo 1, dapprima si presenta l'offerta attuale di posti letto, a tariffa calmierata, nelle sedi di Torino, Novara, Alessandria e Vercelli; quindi si stima quanti posti letto occorrerebbero per soddisfare appieno la domanda dei borsisti fuori sede (cui sono destinati prioritariamente gli interventi di EDISU Piemonte); infine si dà conto dei progetti di residenzialità universitaria futuri e del loro possibile impatto sul fabbisogno. Nel capitolo 2 si stima la domanda abitativa a Savigliano, dove l'Università di Torino ha in progetto la realizzazione di una residenza con i fondi della l.338/00. Nel capitolo 3, da un lato, si evidenziano le ragioni per le quali gli studenti scelgono di abitare in una residenza universitaria, dall'altro, si mettono in luce quali sono gli elementi determinanti per garantire la piena occupazione di una struttura residenziale. Infine, nel capitolo 4, dopo aver presentato sinteticamente il progetto di Città delle Scienze a Grugliasco, si fa una previsione di quanto potrebbe crescere la domanda di posti alloggio, sia da parte dei borsisti fuori sede che degli studenti residenti fuori regione.
Febbraio 2021L'articolo, pubblicato nella collana "UNIMI 2040 Discussion Papers", mostra come il sistema di aiuti agli studenti soffra in Italia di diverse criticità, quasi croniche, che emergono con particolare evidenza nel raffronto con Francia e Germania. Pur tuttavia sono stati fatti dei passi avanti, specie negli ultimi anni, grazie all'aumento delle risorse e ALL'introduzione della no tax area. Passi di rilievo ma non ancora sufficienti a garantire pienamente il diritto allo studio.
Agosto 2020 Questo studio costituisce un capitolo del Rapporto Istruzione e formazione professionale. Piemonte 2020 curato dall’Osservatorio SISFORM - IRES Piemonte. Nel capitolo si analizza il sistema di aiuti previsto in Piemonte per gli studenti sia in ambito scolastico che per quelli iscritti nel percorso universitario. Per ciascuna delle due politiche di sostegno si illustra in cosa consistono gli interventi, chi può averne accesso e quanti sono i beneficiari. In particolare, per il diritto allo studio universitario, l'attenzione è focalizzata su: la borsa di studio, il contributo di mobilità internazionale, il servizio abitativo e quello ristorativo.
Febbraio 2020 Come viene attuata la politica per il diritto allo studio scolastico in Piemonte? Ѐ la domanda cui ci si è prefissi di rispondere in questa analisi. Lo studio si compone di quattro capitoli. Nel primo è effettuato un quadro di sintesi degli aiuti economici di cui possono beneficiare le famiglie: se ne descrivono i criteri di accesso, gli importi, il numero di beneficiari e le risorse finanziarie investite da Stato e Regione. Nel secondo capitolo, l’attenzione si concentra sul contributo statale per libri di testo, e specificatamente sulle modalità con le quali i Comuni del Piemonte lo eroga(va)no. Nel terzo, si esaminano le caratteristiche dei richiedenti e dei beneficiari dei due tipi di voucher regionali (iscrizione e frequenza, da un lato, e libri, POF e trasporti, dall’altro) negli a.s. 2016/17 e 2017/18. Nell’ultimo capitolo, infine, si analizza in che modo è speso il voucher libri, POF e trasporti. La finalità ultima è di restituire un quadro che consenta ai decisori di “correggere il tiro” affinché questi strumenti servano per lo scopo per il quale sono istituiti.
Novembre 2019 In questa Nota breve, collana curata da IRES Piemonte, si descrive sinteticamente in 10 numeri come si concretizza il diritto allo studio universitario in Piemonte, quali interventi sono erogati e quanti ne beneficiano, anche in comparazione alle altre Regioni benchmark.
Novembre 2019 Il programma Elleradio di radio Articolo 1, condotto da S. Iucci, ha fatto il punto sull'attuale situazione del diritto allo studio in Italia. Sono intervenuti al dibattito: Federica Laudisa (Ires Piemonte); Gaia Pitzalis (studentessa a Cagliari); Matteo Paoletti (studente a L'Aquila); Alessio Dondi (studente a Modena) e in studio Enrico Gulluni (coordinatore nazionale UDU).
Agosto 2019 Nel Rapporto Istruzione e formazione professionale. Piemonte 2019 curato dall'Osservatorio SISFORM - IRES Piemonte, un capitolo è dedicato al diritto allo studio. Nell'analisi si spiega, in primo luogo, in cosa differisce la politica per il diritto allo studio scolastico da quella per il diritto allo studio universitario, quindi si illustrano gli interventi in cui si sostanziano.Nell'ambito del diritto allo studio scolastico, gli interventi attuati, sia a livello nazionale che regionale con la finalità di sostenere le famiglie meno abbienti nella spesa per l’istruzione e la libera scelta educativa dei figli, sono i seguenti: il contributo statale per libri di testo e la borsa Iostudio, da un lato, e il voucher regionale (per iscrizione e frequenza o per libri di testo, POF, trasporti), dall’altro.La politica per il diritto allo studio universitario, invece, è rivolta agli studenti universitari capaci e meritevoli privi di mezzo i quali possono accedere a: la borsa di studio, il servizio abitativo (solo per i fuori sede), il contributo di mobilità internazionale se partecipano ad un programma di mobilità (un'integrazione monetaria della borsa) e il servizio di ristorazione, "aperto" alla generalità degli studenti.Per ciascun tipo di aiuto si specifica chi può averne accesso e il numero di beneficiari nel 2017/18. Per alcuni interventi a favore degli studenti universitari è evidenziato anche il trend temporale dei dati e la realtà piemontese è comparata alle altre Regioni italiane.
Tesi di laurea di Mattia Sguazzini Luglio 2019 La Legge 240/2010 si era posta l'obiettivo di riformare la normativa del diritto allo studio universitario, successivamente alla riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione. All'interno dell'elaborato si tracciano alcune linee di analisi rispetto all'impatto dei provvedimenti derivati dalla Legge 240/2010. Il capitolo 1 offre un breve quadro storico della normativa del DSU. Il capitolo 2 analizza il quadro normativo attuale del DSU, secondo l'impianto definito dal D.Lgs. 68/2012. Nel capitolo 3 si esamina l'impatto dei provvedimenti successivi alla Legge 240/2010, in particolare rispetto ai finanziamenti e agli interventi. Il capitolo 4 presenta le conclusioni.
Settembre 2018 Il diritto allo studio costituisce un capitolo del Rapporto Istruzione e formazione professionale. Piemonte 2018 curato dall’Osservatorio SISFORM - IRES Piemonte. Nel capitolo si analizza il sistema di sostegno agli studenti universitari in Piemonte, con la finalità di illustrare in cosa consiste, chi può averne accesso e quanti ne beneficiano. In particolare l’attenzione si sofferma sui seguenti interventi: la borsa di studio, il servizio abitativo, il contributo di mobilità internazionale e il servizio di ristorazione.
Tesi di laurea di Erica Mangione Marzo 2018 La tesi affronta il tema di Torino città universitaria in particolare sotto due prospettive: in primo luogo, quella degli studenti che la popolano, e in secondo luogo, quella degli attori che rivestono ruoli istituzionali. Nella prima parte, dapprima si evidenziano i fattori che inducono gli studenti a spostarsi per motivi di studio, quindi si traccia un quadro descrittivo degli iscritti nei due atenei torinesi soprattutto in termini di provenienza geografica. Nella seconda parte si analizzano i tre piani strategici di cui si è dotata la città dal 2000 al 2016, in cui sono tracciate le linee di sviluppo futuro della Città. Questa analisi è affiancata da interviste in profondità a cosiddetti testimoni privilegiati, rappresentanti delle istituzioni, che per le cariche che ricoprono incidono sulle politiche che danno volto a Torino universitaria. Nell’ultima parte si dà voce agli studenti attraverso sia delle interviste che dei questionari per capire perché hanno scelto di studiare a Torino, come vivono la città, e quali aspetti ritengono positivi e negativi dell’abitare nel capoluogo piemontese.
Maggio 2018 Oltre alla borsa di studio regionale, gli studenti possono beneficiare di altri interventi monetari partecipando a bandi emanati da enti pubblici o privati. La domanda che ci si pone nello studio è: questi benefici possono essere cumulabili? Se sì, quali e sulla base di quali criteri? Dall’analisi dei bandi pubblicati sui siti degli atenei e del Collegio Einaudi, si possono distinguere diversi interventi sebbene chiamati con lo stesso nome “borsa di studio”: borse di studio con finalità analoghe a quella regionale, ovvero sostenere studenti capaci in condizioni economiche svantaggiate; borse rivolte a studenti stranieri per la frequenza di un corso di laurea in Italia; premi di studio, erogati esclusivamente sulla base di spiccati meriti accademici; borse per specifiche finalità (frequenza di un corso di lingue) o per motivi particolari (vittime di terrorismo); borse a fronte dello svolgimento di una precisa attività di ricerca o della produzione di uno elaborato (assimilabili agli assegni di studio); concorso di idee in senso proprio; premi per la migliore tesi di laurea o ai migliori laureati. La tesi che si sostiene è che debbano essere ritenute incompatibili le borse di studio aventi lo stesso scopo di quelle regionali, mentre dovrebbero essere cumulabili tutti gli altri benefici per la ragione che hanno una finalità diversa; i premi per la tesi di laurea non rientrano neanche nell’accezione di borsa. Infine, l’ammontare della borsa di studio regionale non copre integralmente il costo di mantenimento degli studenti per cui consentire ai borsisti di accedere ad altri interventi – peraltro di importo modesto, di numero esiguo e erogati per merito – permetterebbe loro di coprire, in parte, il “gap” che attualmente colmano ricorrendo ad attività lavorative: i dati AlmaLaurea ci dicono che quasi il 68% dei laureati 2016 in Piemonte, beneficiari di borsa, ha avuto un’esperienza lavorativa.
Aprile 2017 Questo studio si è prefisso di stimare il fabbisogno abitativo degli studenti nelle diverse sedi universitarie del Piemonte, e nel caso di Torino, nei diversi poli didattici della città. In primo luogo, è stata rilevata l’offerta di posti alloggio a carattere pubblico, pari alla somma dei posti letto gestiti da EDISU Piemonte, dal Politecnico di Torino e dal Collegio Einaudi. In secondo luogo, è stata quantificata la “domanda” di posto letto identificata con il numero di studenti fuori sede. Più precisamente, poiché nei database amministrativi non è disponibile l’informazione sui fuori sede in senso stretto, che sono coloro che si trasferiscono dal comune di residenza al comune sede di studio e vi prendono alloggio, si è utilizzato quale buona approssimazione il numero di iscritti residenti fuori regione, a Torino, e la provincia o il comune di residenza per gli iscritti presso le altre sedi universitarie del Piemonte; fanno eccezione gli aventi diritto alla borsa di studio per cui la condizione di fuori sede è definita dall’EDISU Piemonte. In ultimo, il numero di posti letto disponibili è stato comparato con il numero di studenti fuori sede, come sopra definito, distintamente per polo didattico: la differenza indica la domanda potenziale di posto letto “inevasa”, e quanto più è ampia tanto più sarebbe necessario un intervento residenziale.
Febbraio 2017 Nell’articolo, pubblicato nella rivista Universitas, si fa sinteticamente il punto sul diritto allo studio in Italia, nell’a.a. 2014/15, in termini di beneficiari di borsa di studio e di posto letto, con particolare attenzione alle risorse destinate a questa politica e al sistema di finanziamento.
Gennaio 2017 La ricerca si è posta l’obiettivo di stimare quanto costa la gestione delle residenze universitarie EDISU Piemonte, al fine ultimo di individuare eventuali margini di efficientamento poiché è indubbio che nel contesto attuale, di bilanci pubblici dissestati, è diventato sempre più pressante da parte degli organismi pubblici perseguire un buon livello di efficienza economica. Il metodo utilizzato è quello del benchmarking, consistente nel mettere a confronto le prestazioni di organizzazioni differenti attraverso l’uso di indicatori, tra cui il più frequentemente impiegato è il costo unitario. In breve, è stato calcolato il costo unitario per posto letto delle residenze EDISU Piemonte in comparazione con quello di altri tre enti coinvolti nel progetto di ricerca: l’Azienda DSU Toscana, l’ARDISS FVG e il Collegio Einaudi. Il rapporto di ricerca è così strutturato: i capitoli 1 e 2 descrivono l’offerta del servizio abitativo, rispettivamente, di EDISU Piemonte e dei tre enti oggetto di ricerca; sono illustrati i destinatari del servizio, le modalità di accesso, le tariffe e le strutture residenziali. Nel capitolo 3 si presentano la metodologia adottata, il piano di analisi, nonché i risultati della ricerca, vale a dire il costo complessivo e quello unitario per posto letto delle singole residenze di ogni azienda; il costo medio unitario per posto letto di ciascun ente, distinto anche per macrovoce di spesa; il ricavo medio unitario per posto letto e la copertura dei costi attraverso le entrate. Nel capitolo 4 si affronta il tema dei servizi nelle residenze al fine di verificare se questi abbiano un’incidenza sui costi diretti di gestione. All’interno del capitolo si restituiscono, infine, gli esiti dei focus group, condotti con gli studenti residenti nei collegi per cercare di capire le loro esigenze: è sulla base di queste che si dovrebbe soprattutto fondare la progettazione di una nuova residenza o il ripensamento (ove possibile) dell’organizzazione di quelle già esistenti.
Gennaio 2017 Il programma “Elleradio” di radio Articolo 1, condotta da S. Iucci, ha affrontato la problematica del calo degli iscritti all’Università. Sono intervenuti al dibattito: R. Mariani (pro rettore Università La Sapienza Roma), E. Marchetti (Coordinatore Nazionale Udu), R. Comanducci (FLC-CGIL), F. Laudisa (Osservatorio regionale per l’Università e per il DSU) e C. Spera (Udu Perugia).
Novembre 2016 Lo studio, commissionato dall’ANDISU e realizzato dall’IRPET Toscana in collaborazione con l’Osservatorio regionale per l’Università e per il Diritto allo studio universitario, si è posto l’obiettivo di analizzare quale effetto ha avuto la riforma dell’ISEE sulla platea degli idonei alla borsa nel 2015/16, anno in cui sono state introdotte le nuove modalità di calcolo dell’indicatore. Dapprima è stata quantificata la riduzione percentuale del numero di domande di borsa e di aventi diritto rispetto all’anno precedente (negli enti aderenti all’indagine), quindi si è cercato di comprendere quali fattori abbiano in particolare inciso sull’esclusione dal beneficio. Infine, nell’ultima parte dello studio si ipotizzano dei diversi e/o ulteriori criteri di selezione dei beneficiari di borsa.
Ottobre 2016 L'articolo costituisce un estratto della più ampia omonima ricerca, della quale presenta, in modo sintetico, gli obiettivi, la metodologia e i principali risultati di analisi. L'articolo è pubblicato in Residenze e servizi per studenti universitari (a cura di R. del Nord, A. F. L. Baratta, C. Piferi), Centro Interuniversitario di Ricerca TESIS, Firenze, 2016.
Giugno 2016 Il programma “Elleradio” di radio Articolo 1, condotta da S. Iucci, ha affrontato il tema dell’università e del suo accesso. Sono intervenuti al dibattito: R. Comanducci (FLC-CGIL), G. Viesti (Università di Bari), G. Betta (Università di Cassino), F. Laudisa (Osservatorio regionale per l’Università e per il DSU) e A. Campailla (Link).
Maggio 2015 La trasmissione “Elleradio” di radio Articolo 1, condotta da S. Iucci, è stata dedicata al tema dell’università e delle politiche per gli studenti universitari. Sono intervenuti al dibattito: A. Rosina (Università Cattolica di Milano), F. Ferrante (AlmaLaurea), R. Comanducci (FLC-CGIL), F. Laudisa (Osservatorio regionale per l’Università e per il DSU) e G. Scuccimarra (UDU).
Maggio 2014 L’articolo, pubblicato sulla rivista ROARS, pone l’accento sulla necessità di elevare il livello di istruzione della società italiana in particolar modo attraverso l’attuazione di un sistema di sostegno agli studenti adeguato, soprattutto per coloro che si trovano in condizioni economico-sociali disagiate.
Dicembre 2013 Questo studio fa parte di una più ampia analisi sugli alloggi destinati a studenti universitari contenuta nel volume Gestire le residenze universitarie. Aspetti metodologici ed esperienze applicative (a cura di Giuseppe Catalano), edito da Il Mulino, di cui costituisce un capitolo. Nel documento si esamina il trend del numero di posti letto per studenti universitari nel periodo 2001/02-2011/12 in modo distinto per soggetto gestore (enti regionali per il DSU, collegi statali e non statali legalmente riconosciuti, atenei), ponendo particolare attenzione agli effetti che ha avuto la legge 338/2000 sull’aumento della disponibilità abitativa nelle diverse regioni. Ne emerge che l’Italia, nonostante l’incremento di posti letto, è ancora lontana dagli standard europei e che la capacità delle regioni di rispondere alla domanda di alloggi proveniente dagli studenti idonei alla borsa, in primo luogo, e dagli studenti iscritti in regola più in generale, è estremamente diversificata. Lo studio si conclude con un focus sulle differenti tariffe applicate dagli enti regionali per il DSU agli studenti idonei (sia beneficiari di borsa che non).
Ottobre 2012 L'articolo, pubblicato sulla rivista Universitas, analizza l'evoluzione della politica per il dsu nel nostro Paese negli ultimi dieci anni. In particolare, l'attenzione è focalizzata sui principali interventi attuati, sul numero di studenti beneficiari, sulle risorse investite e sui cambiamenti normativi intervenuti.
Tesi di laurea di Simona Bastioni Giugno 2012 Perché investire in residenze universitarie? E’ questa la domanda alla quale si è cercato di rispondere in questa analisi sulle politiche per l’alloggio studentesco in Italia ed in Europa. Ne emergono potenzialità che vanno ben oltre l’applicazione del diritto allo studio, per andare a toccare la vita delle giovani generazioni nel suo complesso: autonomia dalla famiglia d’origine, propensione alla mobilità, assunzione precoce di responsabilità ed apertura interculturale sembrano essere alcune dimensioni sulle quali le residenze universitarie potrebbero avere un notevole impatto, tale da ripercuotersi positivamente sul benessere e sul futuro dell’intera società. La ricerca si completa con un’analisi delle residenze da un punto di vista architettonico ed urbanistico per mettere a fuoco l’impatto di questi interventi sul contesto territoriale nel quale si inseriscono.
Agosto 2011
Maggio 2011 L’analisi sul fabbisogno abitativo degli studenti fuori sede iscritti negli atenei torinesi ha avuto lo scopo di quantificare lo scarto tra la disponibilità di posti letto per studenti universitari, da un lato, e la domanda di posti letto, dall’altro, nei poli universitari distinguibili all’interno della città di Torino. Dapprima sono stati conteggiati i posti letto attualmente presenti nelle strutture residenziali universitarie, gestite da EDISU o dal Collegio Einaudi; poi è stato calcolato il numero di studenti non residenti in Piemonte iscritti all’Università di Torino o al Politecnico (borsisti e non borsisti): la differenza rappresenta la richiesta potenziale di posti letto non soddisfatta dall’offerta pubblica. Tale stima è stata effettuata in modo distinto per ciascun polo universitario al fine di evidenziare le aree cittadine in cui sarebbe prioritario l’incremento del servizio abitativo, partendo dal presupposto che le residenze dovrebbero collocarsi in prossimità delle sedi universitarie frequentate.
Tesi di laurea di Nicola Tanno Aprile 2010 Questo lavoro è indirizzato all'analisi di tutte le leggi che hanno contribuito a formare il diritto allo studio universitario. La ricerca si sofferma soprattutto su quattro temi: la ripartizione di competenze tra Stato, Regioni e Università, il passaggio dell'assistenza universitaria da azione "benevola" a diritto degli studenti, la controversia riguardante i criteri di reddito e quelli di merito che individuino i beneficiari del supporto e, infine, le tipologie di servizi che devono essere garantiti agli studenti. La ricerca è così strutturata: il Capitolo I focalizza l'attenzione sulle origini delle politiche di assistenza universitaria e sull'istituzione delle Opere universitarie. Il Capitolo II analizza il diritto allo studio nel dettato costituzionale e la normativa in materia di assistenza universitaria tra il 1945 e il 1969. Nel Capitolo III viene descritto il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni statali sul diritto allo studio universitario. Il Capitolo IV analizza nel dettaglio la legge quadro nazionale sul diritto allo studio universitario e in generale la legislazione approvata negli anni '90. Nel Capitolo V si analizzano i cambiamenti avvenuti con la riforma costituzionale del 2001 e le possibili prospettive future del diritto allo studio universitario.
Dicembre 2007 La domanda a cui si è teso rispondere in questa ricerca, commissionata dall’Opera Universitaria di Trento, è se la borsa di studio erogata da tale Ente è adeguata a sostenere il costo annuo di mantenimento degli studenti. E per verificare se la borsa di studio copre adeguatamente le spese sostenute dagli studenti è stato necessario rispondere alla domanda: “quanto costa in media in un anno mantenersi agli studi universitari?”. Dopo aver descritto, nel capitolo 1, la metodologia dell’indagine, nel capitolo 2 si è proceduto alla stima del costo medio annuo di mantenimento distintamente per diverse tipologie di studenti: sia di quelle in cui viene differenziato l’importo della borsa (studenti in sede, pendolari, fuori sede ed Erasmus); sia di quelle a cui non viene riconosciuto un sostegno economico specifico ma si è supposto avessero dei costi differenti (studenti indipendenti e disabili). Quindi, al fine di comprendere se differenze in termini di condizione abitativa (in sede, pendolare, fuori sede) comportino differenze nel costo di mantenimento totale annuo, a parità di una serie di altre caratteristiche degli studenti, nel capitolo 3 sono stati messi a punto alcuni modelli di regressione lineare multipla. L’analisi sui costi medi di per sé, infatti, non consente di stabilire se essere studente in sede, pendolare o fuori sede, ad esempio, determini effettivamente una variazione del costo di mantenimento poiché non tiene conto di tutte quelle condizioni che potrebbero avere un’incidenza sui costi (come l’età, il sesso, l’ambito disciplinare) e che potrebbero distribuirsi in maniera diversa nel campione intervistato. Nel capitolo 4 si è valutata l’adeguatezza dell’importo della borsa di studio mettendo a confronto il costo medio annuo di mantenimento di ciascuna tipologia di studente con gli importi della borsa di studio fissati dall’Opera universitaria. Nel capitolo 5, infine, sono state stimate le entrate medie annue degli studenti, il che ha permesso di quantificare le loro fonti di finanziamento e di rilevare in che misura ciascuna di esse contribuisce a sostenere le spese di mantenimento.
Novembre 2007 Il presente documento si pone l’obiettivo di descrivere i sistemi di tassazione dei tre atenei, evidenziandone le differenze e le analogie. In primo luogo, si confrontano il sistema di contribuzione previsto per gli studenti iscritti a tempo pieno e per quelli a tempo parziale. Nella seconda parte, vengono illustrati i risultati di un’analisi volta a studiare un possibile cambiamento del sistema di contribuzione studentesca: si tratta di un sistema basato sulla "fasciazione continua", che prevede un importo di tasse graduato in relazione al graduale aumento della condizione economica dello studente.
Aprile 2003 La ricerca si è posta l'obiettivo di stimare quanto costa mediamente ad uno studente universitario in Piemonte mantenersi agli studi, al fine ultimo di verificare in quale misura gli importi della borsa di studio regionale coprono il costo di mantenimento degli studenti universitari. Nel capitolo 1 sono illustrati, nel dettaglio, la metodologia adottata, le fasi del campionamento, la costruzione del questionario e la raccolta dei dati. Nel capitolo 2, si è proceduto alla stima del costo medio annuo di mantenimento, effettuata in maniera distinta per le diverse tipologie di studente - full-time (in sede, pendolari, fuori sede), part-time e indipendenti - e alla stima delle entrate medie annue degli studenti borsisti. Nel capitolo 3 sono stati messi a punto diversi modelli di regressione lineare multipla, allo scopo di individuare le condizioni dello studente per le quali si verifica una variazione dei costi e di quantificare la variazione attribuibile specificatamente ad una determinata condizione a parità di tutte le altre. Nel capitolo 4 si è verificata l'adeguatezza della borsa di studio rispetto al costo di mantenimento stimato. Nel capitolo 5, infine, è stata analizzata la condizione di difficoltà economica dello studente, rilevata attraverso un indice costruito ad hoc.
Tre casi studio: Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia Aprile 2002 In questo articolo si analizzano i sistemi di supporto finanziario agli studenti universitari attuati in tre Paesi: Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. L’analisi è prettamente descrittiva, in quanto vengono specificati i requisiti richiesti agli studenti per accedere al sostegno, e gli interventi a cui hanno diritto per far fronte ai costi di mantenimento, ma non ci si sofferma né sui risultati (ad es. quanti studenti hanno beneficiato di intervento, o che importo hanno ricevuto) né sulle eventuali problematiche dei tre sistemi. Dalla ricerca emerge una certa similitudine tra il supporto finanziario previsto negli USA e negli UK, da cui si discosta notevolmente quello francese. Negli USA e UK l’intervento finanziario è ‘misurato’ sullo studente; una volta definito il costo di mantenimento dello studente, viene stabilito il contributo della famiglia a tale costo, e sulla base dei due fattori – costo di mantenimento, contributo famigliare – è deciso l’importo dell’intervento da erogare, consistente principalmente in un prestito. Il prestito a volte è affiancato da borse di studio. Il sistema francese è invece molto analogo a quello italiano, in quanto poggia principalmente sull’erogazione di borse di studio, alle quali si accede in relazione alle condizioni economiche e sociali della famiglia.
Novembre 2001 Il rapporto allegato si prefigge di fornire un quadro descrittivo circa la situazione del diritto allo studio in Italia e specificatamente in Piemonte. Il lavoro consta di cinque parti: nella prima si illustrano le principali disposizioni della normativa vigente, sia nazionale che regionale; nella seconda, si analizzano gli interventi attuati dagli Enti regionali per il diritto allo studio, la spesa da essi investita ed il numero di studenti beneficiari in rapporto al numero di iscritti e/o di idonei, ovvero gli aventi diritto; nel terzo capitolo si esaminano i canali finanziari esistenti per il diritto allo studio. Nel quarto si focalizza l'attenzione sulla spesa e gli interventi a favore degli studenti realizzati dagli atenei piemontesi. Nel quinto, infine, si compara il sistema di sostegno agli studenti universitari italiano, con quello esistente in altri paesi OCSE.